VIlla Levi Coviolo

Natura in Città: Tre percorsi naturalistici a Reggio Emilia

Cari amici viaggiatori, in questo periodo di alternanza tra zona gialla, arancione e rossa non è stato possibile organizzare viaggi o anche solo brevi gite fuori porta, motivo per cui ho pensato di condividere con voi tre percorsi naturalistici da fare a Reggio Emilia.

Abbiamo tutti bisogno di prendere una boccata d’aria e magari questi tre percorsi possono essere una valida alternativa per passare un weekend a contatto con la natura.

Inizio subito dicendovi che sono dei percorsi semplici ed adatti a tutti, quindi abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica, zainetto con un plaid, merenda/pranzo al sacco…e via che si parte!!!

Percorso Naturalistico Villa Levi Coviolo (Re)

Il primo percorso naturalistico parte dal parcheggio della Chiesa di Coviolo ed arriva a Villa Levi.

Area di parcheggio e ritrovo: nei pressi della Chiesa San Gervasio e Protasio, Coviolo.
Ci si incammina attraversando la strada, dando le spalle alla Chiesa, da lì inizia un percorso pedonale immerso nella campagna. Prati verdi ed alberi centenari fanno da scenario ad un lungo sentiero sterrato, circa 700 metri, che costeggia il Fiume Modolena, percorrendolo fino alla fine si giunge a Villa Levi.

Questa Villa è patrimonio storico di Reggio Emilia.

Fu costruita in stile neoclassico intorno al 1600, successivamente fu ristrutturata tra il 1790-1810 ad opera dei proprietari, i Bisenzi.

La particolarità di questa imponente Villa è data dalla cupola metallica visibile già all’ingresso del sentiero pedonale.

Ulteriori abbellimenti furono introdotti successivamente dall’architetto Poletti nel 1830. Intorno al 1874 la Villa passò alla Famiglia Levi che completò l’architettura con decorazioni in stile liberty. Nel 1956 divenne di proprietà della famiglia Pelosi e poi nel 1971 passò all’ Università di Bologna, dove venne istituita la sede della facoltà di Agraria.

Oggi Villa Levi è chiusa, ma negli anni passati ho avuto la possibilità di visitarla sia all’esterno che all’interno in occasione di Coviolo in Festa. Questa manifestazione si svolgeva nel mese di giugno, venivano organizzati spettacoli in dialetto reggiano e ad allietare le serate ci pensavano volontari e “resdore*” che cucinavano piatti tipici della tradizione reggiana.

Nel 2020 Villa Levi è stata candidata al progetto del Fai “Salviamo i luoghi del cuore” ed ha ricevuto ben 8115 voti, posizionandosi così al 36° posto della classifica nazionale. Con tale risultato la Delegazione Reggiana del Fai potrà candidarsi con un progetto di recupero per riportare Villa Levi al suo splendore.

Percorso Naturalistico Reggia di Rivalta

Il secondo percorso Naturalistico parte dal parcheggio di Villa Levi ( area parcheggio via Fratelli Rosselli) per arrivare alla Reggia di Rivalta.

Lasciandosi l’ampia area di parcheggio di Villa Levi/Università in via Fratelli Rosselli e attraversando la strada ci si imbatte in un percorso sterrato tra i campi.

Vi suggerisco di fare questo percorso di c.ca 3 km in primavera o in estate perchè potrete ammirare campi verdi di un colore intenso, ampie zone colorate da rossi papaveri e fiori di campo.

Dopo alcune centinaia di metri la vegetazione diventa più fitta e ci si addentra nel “ Bosco della Cavalla”, per poi riprendere la strada sterrata che arriva fino al cimitero di Rivalta e proseguire poi fino all’omonima Reggia.

Il Palazzo Ducale di Rivalta ( la Reggia) venne costruita a partire dal 1724 su progetto dell’architetto G.M Ferraroni come residenza di Carlotta di Orleans, sposa del Duca Francesco III d’Este. Il progetto si ispira al modello di Versailles sia nell’architettura del palazzo sia nell’estensione del giardino. Nel 1796 con l’arrivo di Napoleone la Reggia fu saccheggiata e lasciata in abbandono. Attorno al 1807, ad opera di Luigi Corbelli, la villa riprese il suo splendore ed i giardini vennero utilizzati per la coltivazione della vite per la produzione del Lambrusco di Corbelli.

Fu solo nel 2004 che, l‘ala sud ed il giardino della Reggia, furono acquisiti dal Comune di Reggio Emilia e divennero luoghi di ritrovo per eventi e manifestazioni culturali.

Oggi però non è possibile accedere all’interno del Palazzo Ducale in quanto dal 2012 sono iniziati i lavori di ristrutturazione e riqualificazione ad opera del Comune. E’ possibile, invece, accedere al parco ed ai giardini e fare delle lunghe passeggiate, fare attività sportiva oppure sdraiarsi sul prato per un pic nic o in relax a leggere un libro.

Percorso Naturalistico Villa D’Este

Il terzo percorso naturalistico parte dalla Reggia di Rivalta per arrivare a Villa D’Este ( Vasca di Corbelli).

Arrivati alla Reggia di Rivalta quello che colpisce immediatamente è l’immenso parco intorno al palazzo; anche qui, ci si incammina lungo un viale alberato per proseguire il percorso lungo un sentiero che costeggia il Fiume Crostolo.

L’intero percorso è di circa 3.5 km. Lungo il sentiero è possibile trovare dei punti di accesso alla riva del fiume o alle dighe. In altri tratti, dove la vegetazione è più fitta, è possibile incontrare dei caprioli e dei fagiani. Ma il tratto più bello è quando si arriva ad un piccolo maneggio, (sempre in prossimità del Fiume Crostolo) dove i veri protagonisti sono dei bellissimi cavalli.

Di lì a pochi metri si giunge a Villa D’este.

Il Palazzo e la Vasca erano luoghi di ritiro di pesca del duca Francesco III d’Este e facevano parte del complesso del Palazzo Ducale di Rivalta. Il progetto è da attibuirsi alll’architetto G.M Ferroni, ma fu eseguito a partire dal 1730 al 1757 dal Bolognini.

Nel progetto, la vasca centrale raccoglieva le acque per il funzionamento delle fontane della Reggia di Rivalta. Al centro del bacino idrico, è situato l’isolotto detto L’isola d’Alcina ( raggiungibile solo in barca) su cui sorge il villino chiamato “ Fuggi l’Ozio”.

Qui alla Vasca di Corbelli è presente un piccolo punto di ristoro dove poter trascorrere qualche oretta , godersi il tramonto e sorseggiare una bevanda fresca.

Amo questi sentieri e questi luoghi, perchè mi sento in pieno contatto con la natura , molte volte li ho percorsi in bicicletta con un leggero venticello che mi accarezzava il viso.

Solitamente porto con me un plaid per passare qualche oretta sul prato; molte volte mi fermo sotto ad un albero a leggere un libro o a scrivere…è cosi che trascorro qualche ora nel weekend e mi sento veramente rigenerata.

Questi posti mi ricordano la mia infanzia quando alla domenica pomeriggio mio nonno mi passava a prendere e mi diceva “dai Anna andiamo a fare una gita!!!!” e mi portava in campagna, al maneggio, ad accarezzare i cavalli.

I ricordi fanno parte del nostro vivere quotidiano ed è meraviglioso riscoprirli e riviverli durante una semplice passeggiata…tra i profumi della natura ed il cinguettio degli uccelli.

*”Resdore”: parola in dialetto reggiano, deriva dal verbo latino “regere” ovvero “dirigere” ed è il termine che indicava, nelle campagne emiliane, la moglie del capofamiglia. Oggi con questo termine si fa riferimento alle massaie, ottime cuoche e alle nonnine che ci preparano tortelli cappelletti.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Share :

Twitter
Telegram
WhatsApp

Annalisa

Amici benvenuti sul mio blog!!!!!
Vi racconto qualcosa di me prima di iniziare il nostro viaggio :)
Sono Annalisa, una sognatrice, viaggiatrice e scrittrice!!!

Il decalogo del sorriso

Le mie due passioni più grandi viaggiare e scrivere mi accendono il sorriso… un sorriso vero, visibile… un sorriso mentale ed interiore.
Ecco perchè, cari amici, ho pensato di creare un decalogo molto semplice, “ il mio decalogo del sorriso” da rileggere come un mantra per non perdere mai la direzione verso il sorriso.

Ho sempre viaggiato per scoprire il mondo, ma il viaggio più bello è quello che faccio
tra i miei versi

Altre avventure